SPD non è soltanto il punto di riferimento nella proposta di sistemi magnetici elettropermanenti per il bloccaggio, sollevamento e movimentazione di pezzi meccanici. La lunga esperienza nel settore consente all’azienda di proporre soluzioni evolute anche per le rettificatrici, ossia per quelle macchine utensili deputate alla finitura di pezzi metallici che, per loro natura, devono poter garantire un’assoluta precisione geometrica e dimensionale lavorando, al contempo, anche su materiali molto duri come l’acciaio temprato.
Il know-how lungo quasi cinquant’anni nella progettazione, fabbricazione e commercializzazione di sistemi magnetici elettropermanenti rappresenta, per SPD, la base di partenza per offrire soluzioni e sistemi performanti specificamente dedicati alle applicazioni di rettificatura. Si tratta, come è facile intuire, di soluzioni magnetiche progettate per il bloccaggio di pezzi in macchina.
Spiega in questo senso Roberto Pola, Amministratore Delegato dell’azienda di Caravaggio, in provincia di Bergamo: “Nel mondo della rettificatura, l’utilizzo del sistema magnetico è quasi naturale, cioè è il modo più logico e vantaggioso per bloccare i pezzi da lavorare, contrariamente ad altre tipologie di lavorazioni meccaniche in cui si possono vedere sistemi di bloccaggio basati su tecniche diverse dalla magnetizzazione.”
In considerazione di questo, i produttori di attrezzature sono stimolati a progettare e sviluppare soluzioni progressivamente più performanti e mettendo da parte, in modo quasi sistematico, le soluzioni basate su piani elettromagnetici. Il motivo di questa scelta è legato alle criticità che sono proprie di questi sistemi, prima fra tutte la necessità di un consumo continuo di energia elettrica.
A questa va poi sommata la problematica del riscaldamento dell’attrezzatura durante il funzionamento – che inevitabilmente può andare a generare imprecisioni nella lavorazione di rettifica.
La soluzione SPD: i sistemi elettropermanenti per rettificatura
“L’avvento del sistema elettropermanente, che è il nostro core business, ci ha permesso di conquistare il mondo della rettificatura perché ci ha consentito di ottenere significativi vantaggi,” commenta Pola, spiegando come il principio fisico alla base della maggior parte delle soluzioni a marchio SPD consista proprio nell’elettromagnetismo permanente inteso come modalità alternativa al classico campo elettromagnetico.
Caratteristica dei sistemi magnetici elettropermanenti è quella di sfruttare la capacità di generare forza magnetica utilizzando corrente elettrica esclusivamente durante le fasi di magnetizzazione e smagnetizzazione del pezzo. In termini temporali, si tratta di pochissimi secondi.
È facile intuire come tale principio di funzionamento abbatta in modo notevole i consumi energetici, riducendoli ai minimi termini. In ambito operativo, il componente sarà magnetizzato soltanto in ambito di bloccaggio, sbloccaggio, sollevamento e movimentazione. Nulla ne modificherà lo stato se non l’opportuno impulso elettrico di magnetizzazione o smagnetizzazione.
La sicurezza del bloccaggio è altrettanto garantita anche contro le cadute di tensione, e i costi di manutenzione per l’azienda si riducono.
“I vantaggi più propriamente legati alle applicazioni di rettificatura scaturiscono dal fatto che il piano magnetico su cui è bloccato il pezzo rimane freddo,” sottolinea poi Pola, “consentendo di mantenere le strette tolleranze di lavorazione secondo le specifiche.”
L’AD di SPD precisa inoltre che il pezzo rimane magnetizzato anche in assenza di corrente elettrica, incrementando il grado di sicurezza della lavorazione.
“Devo aggiungere che negli ultimi anni abbiamo introdotto tecnologie innovative che ci hanno permesso di ottenere dei passi polari magnetici molto fitti dando la possibilità di bloccare anche pezzi di piccole dimensioni (considerato in passato un grosso limite dei piani magnetici standard). Un’altra recente innovazione introdotta nella nostra offerta permette all’utilizzatore di bloccare pezzi piccoli e con spessori minimi senza generare deformazioni: abbiamo linee di prodotto adatte a risolvere questa problematica,” conclude Pola.
Per le sue attrezzature standard, SPD propone due macrofamiglie di sistemi elettropermanenti, ossia la linea base e quella tecnologicamente più avanzata. La differenza costruttiva tra le due risiede nella generazione del passo polare.
Nello specifico, si tratta di piani magnetici con passo polare composti da ferro e resina per la linea standard e da ferro e ottone per la seconda gamma di prodotti.
Sono poi proposti piani magnetici di altissima precisione per rettificatrici di piccola dimensione, fino a 300×600 mm, che prevedono l’impiego di una piastra superiore con lo scopo di irrigidire ulteriormente l’intero sistema. Questa piastra è lavorabile ovunque, permettendo di realizzare una quantità di operazioni di azzeramento macchina e incrementando di riflesso la durata del sistema elettropermanente.
Le dimensioni dei sistemi elettropermanenti standard di SPD oscillano tra 150×300 mm fino a 1500×600 mm, ma l’azienda è in grado di attrezzare rettificatrici con banchi fino a 8×2 metri grazie a una composizione fatta di più piani magnetici. Senza contare, naturalmente, le soluzioni customizzate che l’azienda di Caravaggio ha sviluppato nel corso del tempo su esplicita richiesta di numerosi clienti.
“Siamo anche in grado di sviluppare applicazioni per sistemi di rettificatura pallettizzati che possono magnetizzare e smagnetizzare il piano magnetico fissato al pallet secondo il ciclo di lavorazione previsto, utilizzando dei collettori rotanti di collegamento alle nostre unità di controllo,” spiega in questo senso Pola. “In questa maniera alla flessibilità intrinseca del nostro sistema elettropermanente, perché è sufficiente appoggiare il pezzo sul piano magnetico, si aggiunge la flessibilità della pallettizzazione. Le nostre unità di controllo a microprocessore, uno dei punti di forza della tecnologia SPD grazie alla loro estrema affidabilità e versatilità, sono integrate nella macchina utensile direttamente con il CNC e dialogano con il controllo stesso via PLC. Tali unità consentono di variare la potenza magnetica erogata dal sistema magnetico al fine di regolare la forza di bloccaggio ed evitare deformazioni del pezzo.”